Il “ritorno” della figura del presidente di assemblea condominiale
Potresti essere tu il prossimo presidente di assemblea condominiale del tuo condominio. Scopri quali saranno i tuoi compiti e soprattutto quali strategie mettere in campo, per gestire al meglio la riunione con i tuoi vicini di casa.
Prima di tutto partiamo col dire chenessuna norma del codice impone la nomina del presidente e del segretario dell’assemblea.
Per ragioni di opportunità è una prassi costante, procedere a tale nomina all’inizio della riunione di condominio.
La figura del presidente in assemblea condominiale era prevista seppure in maniera indiretta nell’art. 67 delle disposizioni di attuazione del Codice civile. Tale norma lo menzionava in quanto doveva sorteggiare, tra i comproprietari dell’unità immobiliare, colui che avrebbe rappresentato anche gli altri in assemblea.
Ma la legge di riforma del condominio (L.n°220/2012) ha modificato l’articolo in questione eliminando di fatto ogni riferimento alla figura del presidente.
Dunque è obbligatoria la figura del presidente di assemblea condominiale?
La legge 126/2020 recante «Misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia,» ha previsto l’obbligatorietà della figura del presidente di assemblea condominiale.
Il nuovo articolo 66 delle disposizioni di attuazione del Codice civile, individua quale ruolo del presidente, quello di:
condurre lo svolgimento e di sottoscrivere il verbale redatto dal segretario, in particolare quando l’assemblea si svolge in modalità di videoconferenza.
Senza altro indicare la legge circa le modalità di nomina, il presidente di assemblea condominiale viene scelto a maggioranza numerica dei condomini intervenuti.
Compiti del presidente di assemblea condominiale:
Il Presidente deve verificare la sussistenza di tutte le condizioni per valutare se l’assemblea è legittimamente costituita:
- la regolare costituzione dell’organo deliberante
- che tutti gli aventi diritto siano stati invitati
- controllare il quorum costitutivo dell’assemblea e delle deliberazioni
- di dirigere la discussione
- mettere ai voti le deliberazioni proposte
- verificare la regolarità delle deleghe presentate
- di verificare l’esito delle votazioni
- controllare l’ingresso e l’uscita dei condomini dalla riunione assembleare, con relativo orario di entrata e di uscita e ricalcolo dei quorum deliberativi
- alla fine di ogni riunione, esamina e firma il verbale di assemblea, compilato dal segretario.
La prima azione importante che svolge il presidente è quella di constatare che tutti i condomini abbiano ricevuto la convocazione.
La verifica della regolarità delle deleghe inoltre, è un compito che merita di essere attenzionato in quanto la delega infatti deve essere conteggiata come “presenza”. Questo significa che il condomino delegante va considerato presente in assemblea a tutti gli effetti della votazione.
La delega proprio per la sua valenza, deve avere forma scritta. Se i condomini sono più di 20, il rappresentante delegato non può rappresentare più di un quinto di essi e del valore proporzionale.
Dopo essersi accertato di questo, il presidente passa alla verifica dei condomini presenti e dei relativi millesimi.
Se il numero di presenze fisiche e la quantità di millesimi previsti per l’assemblea (quorum costitutivo), sono quelli necessari per deliberare sugli argomenti da discutere, allora dichiara validamente costituita l’assemblea e si procede alla discussione degli argomenti all’ordine del giorno.
Dopo ogni votazione sul punto all’ordine del giorno, controlla che i millesimi raggiunti siano quelli previsti per approvare la decisione (quorum deliberativo).
Sulla figura del presidente in assemblea e le sue funzioni, era intervenuta anche anche la Suprema corte di Cassazione con sentenza 24132/2009 dove si affermava che: “Il presidente dell'assemblea condominiale, tenuto conto del fatto che la sua funzione consiste nel garantire l'ordinato svolgimento della riunione ha il potere di dirigere la discussione, assicurando, da un lato, la possibilità a tutti i partecipanti di esprimere, nel corso del dibattito, la loro opinione su argomenti indicati nell'avviso di convocazione e curando, dall'altro, che gli interventi siano contenuti entro limiti ragionevoli.
Quindi il presidente di assemblea condominiale, pur in mancanza di un’espressa disposizione del regolamento condominiale che lo abiliti in tal senso, può stabilire la durata di ciascun intervento, purché la relativa misura sia tale da assicurare ad ogni condomino la possibilità di esprimere le proprie ragioni su tutti i punti in discussione.”
Chi può fare il presidente di assemblea condominiale?
Il presidente viene designato dai condomini intervenuti.
Chi ricopre questo ruolo, ha un’importanza notevole nella gestione della discussione assembleare e nella validità delle delibere.
Se sei arrivato a leggere fino a qui, avrai anche capito che potresti essere tu il prossimo ad nominato presidente della assemblea del tuo condominio.
Ecco perchè è necessario che tu conosca quali saranno i tuoi compiti e soprattutto quali sono le strategie da mettere in campo per gestire al meglio la riunione con i tuoi vicini di casa.
Infatti può essere nominato presidente, solo un avente diritto alla convocazione ed al voto. Pertanto, è escluso che possa essere l’amministratore di condominio a meno che questo non sia anche condomino e che ciò non sia vietato dal regolamento del condominio.
Chi nomina il segretario dell’assemblea condominiale?
Parlando della figura del Presidente, di solito si parla anche della figura del segretario che viene, di regola, nominato dall’assemblea ma può essere scelto anche dal presidente.
Il compito di redigere il verbale dell’assemblea e di inviarlo a tutti i condomini nonchè all’amministratore, è affidato al segretario insieme al presidente. Nel caso di assemblea in modalità da remoto, con le stesse formalità previste per la convocazione.
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